Marco Missiroli
E' nato a Rimini il 2.2.1981.
Vive e lavora a Milano.
Nel 2005 esce da Fanucci il suo primo libro, il romanzo "Senza coda".
E' la storia di Pietro, bambino costretto a crescere in fretta, scrollandosi di dosso la leggerezza e la spensieratezza della gioventù in nome del rispetto e del timore reverenziale verso il proprio padre. Pietro viene coinvolto in un oscuro scambio di informazioni tra suo padre e Carmine, un uomo capace di grandi gesti d'ira così come di attenzioni più tenere e affettuose. Un uomo che comunque muove la paura, e costringe Pietro a chiedersi il perché di queste visite che il padre gli impone periodicamente. C'è un segreto racchiuso nel favore da fare a suo padre. Un segreto dal quale Pietro rimane escluso, fin quando avrà forza per capire da solo, e ribellarsi fino in fondo con tutta la purezza e l'ingenuità di cui dispone.
Con questo libro ha vinto nel 2006 il premio Campiello Opera prima.
Nel 2007 esce da Guanda il suo secondo romanzo: "Il buio addosso".
In un piccolo villaggio sperduto nelle campagne provenzali, in un'atmosfera senza tempo, vive una sparuta comunità che da secoli si sostenta grazie alle proprietà magiche della lana filata nel borgo, a detta di tutti miracolosa per favore della divinità. Per un'oscura maledizione, tuttavia, da qualche tempo la lana filata non è più magica. Questo perché è stata interrotta una secolare, triste tradizione che ha da sempre imposto agli abitanti di non far vivere i bambini nati deformi. La figlia del sindaco del villaggio, infatti, è nata zoppa ma è stata risparmiata. Il padre, stimato capo villaggio, ha nascosto sua figlia in una torre in accordo con le altre autorità del paese per isolarla dalla comunità: tuttavia in paese la gente è convinta che proprio questa bambina dal piede zoppo sia la causa della maledizione della lana. Il romanzo racconta così la storia della "zoppa", segregata nella torre in compagnia di un bambino, "il matto", cresciuto nel bosco fuori del paese e per questo isolato a causa delle maldicenze del paese.
Il racconto "Sette e mezzo" è inserito nell'antologia "Dodici passi" a cura di Chiara Belliti e Pierfrancesco Pacoda, Cairo editore, 2007.
Dodici paia di scarpe hanno consumato i dodici scrittori che hanno partecipato a questa antologia. Sono dodici interventi di giovani scrittori, di età diverse, con vissuti differenti e con un diverso personale modo di raccontare. Hanno accettato la sfida: scrivere di scarpe, di passi, del camminare. Parole chiave per chi come loro è abituato a muoversi con la mente e con la fantasia. Questo viaggio "a pianta piena" comincia con Marco Missiroli e la storia dell'anziano signor Manfred, della misteriosa Marie e delle scarpe che brillano, e prosegue con Nicoletta Vallorani, Bruno Arpaia, Giuseppe Cederna, Letizia Muratori, Gianni Biondillo, Emidio Clementi, Daniele Brolli, Giampaolo Simi, Stefano Massaron, Marco Mancassola, Giancarlo De Cataldo.
Vive e lavora a Milano.
Nel 2005 esce da Fanucci il suo primo libro, il romanzo "Senza coda".
E' la storia di Pietro, bambino costretto a crescere in fretta, scrollandosi di dosso la leggerezza e la spensieratezza della gioventù in nome del rispetto e del timore reverenziale verso il proprio padre. Pietro viene coinvolto in un oscuro scambio di informazioni tra suo padre e Carmine, un uomo capace di grandi gesti d'ira così come di attenzioni più tenere e affettuose. Un uomo che comunque muove la paura, e costringe Pietro a chiedersi il perché di queste visite che il padre gli impone periodicamente. C'è un segreto racchiuso nel favore da fare a suo padre. Un segreto dal quale Pietro rimane escluso, fin quando avrà forza per capire da solo, e ribellarsi fino in fondo con tutta la purezza e l'ingenuità di cui dispone.
Con questo libro ha vinto nel 2006 il premio Campiello Opera prima.
Nel 2007 esce da Guanda il suo secondo romanzo: "Il buio addosso".
In un piccolo villaggio sperduto nelle campagne provenzali, in un'atmosfera senza tempo, vive una sparuta comunità che da secoli si sostenta grazie alle proprietà magiche della lana filata nel borgo, a detta di tutti miracolosa per favore della divinità. Per un'oscura maledizione, tuttavia, da qualche tempo la lana filata non è più magica. Questo perché è stata interrotta una secolare, triste tradizione che ha da sempre imposto agli abitanti di non far vivere i bambini nati deformi. La figlia del sindaco del villaggio, infatti, è nata zoppa ma è stata risparmiata. Il padre, stimato capo villaggio, ha nascosto sua figlia in una torre in accordo con le altre autorità del paese per isolarla dalla comunità: tuttavia in paese la gente è convinta che proprio questa bambina dal piede zoppo sia la causa della maledizione della lana. Il romanzo racconta così la storia della "zoppa", segregata nella torre in compagnia di un bambino, "il matto", cresciuto nel bosco fuori del paese e per questo isolato a causa delle maldicenze del paese.
Il racconto "Sette e mezzo" è inserito nell'antologia "Dodici passi" a cura di Chiara Belliti e Pierfrancesco Pacoda, Cairo editore, 2007.
Dodici paia di scarpe hanno consumato i dodici scrittori che hanno partecipato a questa antologia. Sono dodici interventi di giovani scrittori, di età diverse, con vissuti differenti e con un diverso personale modo di raccontare. Hanno accettato la sfida: scrivere di scarpe, di passi, del camminare. Parole chiave per chi come loro è abituato a muoversi con la mente e con la fantasia. Questo viaggio "a pianta piena" comincia con Marco Missiroli e la storia dell'anziano signor Manfred, della misteriosa Marie e delle scarpe che brillano, e prosegue con Nicoletta Vallorani, Bruno Arpaia, Giuseppe Cederna, Letizia Muratori, Gianni Biondillo, Emidio Clementi, Daniele Brolli, Giampaolo Simi, Stefano Massaron, Marco Mancassola, Giancarlo De Cataldo.