Il cenacolo baccariniano
Dall'ultimo decennio dell'Ottocento agli anni venti del Novecento si sviluppa a Faenza, a tutto campo, un rinnovamento eccezionale delle arti figurative e applicate intorno alla figura emergente di Domenico Baccarini, che viene riconosciuto come capo carismatico di un'intera generazione di giovani, chiamati a riunirsi abitualmente per riflettere sulle ricerche artistiche di attualità, analizzarne i contenuti ideali, le poetiche, gli orientamenti estetici e le tecniche. Rivitalizzare le tecniche, rifondare il mestiere nell'esercizio quotidiano era sentita, con consapevolezza, come condizione preliminare per mettersi al passo con l esperienze artistiche di respiro internazionale, in una città che aveva vissuto stagioni culturali esaltanti nel passato e registrava un allarmante declino. Sullo sfondo del nascente Circolo baccariniano le dinamiche culturali della città romagnola si reggevano sulla plurisecolare tradizione ceramica, sulla scuola di Arti e Mestieri diretta da Antonio Berti, sull'insegnamento di plastica e intaglio di Massimiliano Campello. Contava molto la presenza dello stimato maestro Antonio Berti, che provocava il dibattito intellettuale oltre le mura scolastiche e si prodigava nel sostegno degli allievi migliori. Affezionato al generoso maestro, appena arrivato a Firenze nel 1901, Baccarini seguirà le lezioni della Scuola del Nudo presso l'Accademia, come da lì a poco farà anche l'amico Domenico Rambelli. Quest'ultimo, Francesco Nonni ed Ercole Drei sono tra i primi adepti del Circolo e insieme a Baccarini esporranno nella Mostra d'arte di Faenza nel 1906; subito dopo vengono attratti nella stessa orbita Giovanni Guerrini, Orazio Toschi, Giuseppe Ugonia, nonché Pietro Melandri, Riccardo Gatti e Achille Calzi. A tale elenco va aggiunto lo scultore Leo Guerrini, allievo di Roberto Sella e di Achille Calzi, il quale si accostò ai modelli e agli obiettivi dei colleghi baccariniani.
Il risveglio dell'arte cittadina propugnato con passione in quei primi anni del secolo perseguiva l'obiettivo di innestarsi attivamente sulle novità di idee e di linguaggio che transitavano in Europa lungo i flussi dell'Art Nouveau, del Simbolismo, del sintetismo pittorico e del rinnovamento dell'espressione letteraria, architettonica e artigianale. I filoni artistici preferiti dagli artisti del circolo erano quelli che si erano diffusi lungo un ipotetico asse che dalla Gran Bretagna e dalla Scozia ai Paesi scandinavi discendeva nel centro Europa attraverso il Belgio, la Germania e l'Austria. La Francia, seguita attentamente nel settore della letteratura, appare meno influente sul fronte delle arti visive.
Ancor prima di conoscere il critico d'arte Vittorio Pica, Baccarini aveva attivato un vero e proprio laboratorio tecnico nel piccolo retrobottega della casa materna, dove gli artisti si esercitavano nell'intaglio e nel disegno e approntavano le basi delle incisioni a stampa. In quella sede erano oggetto di lettura e commento le pubblicazioni correnti: Arte decorativa moderna, Arte italiana decorativa industriale, Emporium, il Marzocco, il Leonardo. Un altro luogo di riunione era la casa del professor Antonio Missiroli, dove si facevano letture di autori moderni, russi, francesi, inglesi e tedeschi e si commentavano le visite alle mostre. Le serate di questo tipo si svolgevano nelle case dell'uno o dell'altro degli aderenti al gruppo e venivano invitati anche studenti desiderosi di scambiare opinione sull'arte.
Il 1907, anno di morte del Baccarini, decreta la fine del Cenacolo vero e proprio, ma fino al 1910-1911 non si può parlare di una vera diaspora dei militanti; chi si è allontanato rientra frequentemente a Faenza e tutti si ritrovano in occasione delle mostre commemorative e per l'esposizione Torricelliana.
CENACOLO BACCARINI
- Giuseppe Ugonia litografo; Pietro Melandri pittore/ceramista; Domenico Rambelli scultore/disegnatore; Riccardo Gatti ceramista; Giovanni Guerrini pittore; Francesco Nonni incisore; Ercole Drei pittore/scultore; Orazio Toschi pittore/critico d'arte.
ARTISTI ROMAGNOLI
- Dino Campana poeta; Amleto Montevecchi pittore; Antonio Berti maestro; Antonio Beltramelli poeta/giornalista; Alfredo Oriani scrittore/poeta; M° Barberi maestro.
ARTISTI FIORENTINI
- Roul de Ferenzona pittore; Giovanni Costetti pittore/incisore; Giuseppe Viner pittore; M° Calosci maestro.
ARTISTI ROMANI
Gino Severini pittore; Giovanni Prini scultore; Guelfo Civinini poeta/narratore; Giuseppe Sangiorgi mecenate; Vittorio Pica critico d'arte.
Tratto da:
Art nouveau a Faenza: il cenacolo baccariniano, a cura di Jadranka Bentini, testi di Marco Antonio Bazzocchi ... [et al.], Milano, Electa, 2007, (catalogo della Mostra tenuta a Faenza nel 2007
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