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01/11/2014 - 30/11/2014 Cervia - Biblioteca comunale "Maria Goia"
Paolo Ancarani - "Acque alte Terre basse"
In Biblioteca l'artista Paolo Ancarani, nell'ambito dell'iniziativa "Pagine ad Arte" sarà presente con l'esposizione dal titolo "ACQUE ALTE TERRE BASSE", aperta al pubblico per il mese di novembre in orario di apertura della biblioteca.In Biblioteca l'artista Paolo Ancarani, nell'ambito dell'iniziativa "Pagine ad Arte" sarà presente con l'esposizione dal titolo "ACQUE ALTE TERRE BASSE", aperta al pubblico per il mese di novembre in orario di apertura della biblioteca. Paolo Ancarani nasce a Cervia nel 1939; diplomato al liceo artistico di Ravenna. Siè dedicato alla pittura ancora studente sotto l’insegnamento dei professori Bocchini, Naglia, Ruffini, Bucci. Ha partecipato a molteplici manifestazioni pittoriche con personali e collettive. Le sue opera si trovano presso collezioni pubbliche e private in Italia, Germania, Spagna, Austria, Svizzera, ecc. Vive ed opera a Cervia. Dalle opera di Paolo Ancarani traspare in maniera molto diretta un immaginifico interiore dominato, quasi sovrastato, dal mare. Elemento liquido e mutevole la cui rappresentazione si declina in mille colori diversi che ripropongono quell fenomeno di mimesi proprio delle acque che cambiano colore in diretto rapporto con la luce dominante e con l’inclinazione dei raggi del sole. Marine infinite che non risentono dei limiti della tela in cui l’elemento bqarca o capanno da spiaggia è quasi estraneo, discreto, piccolo di fronte ad una immensità che mai potranno dominare. Ma traspare da queste opera anche un forte senso di solitudine da non interpretarsi come allontanamento dagli altri, contesto sociale o relazioni interpersonali che siano, ma con la necessità di creare con la propria interiorità quell silenzio interiore capace di dar corpo alle suggestioni e alla creatività. E allora si scopre che il mare, al contrario di quanto possa sembrare da una lettura superficiale un deserto liquido, è in realtà per Paolo portatore di vita, di vibrazioni, della complessità del tutto all’interno del quale il resto appare inutile.
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